PERAZZI- MAP – Brescia – Italia – DC3
MARCA: MAP – Perazzi (BS) Italia
MATRICOLA: 40097 – Mod.: DC3
CALIBRO: 12 (18,4 – 18,4)
LUNGHEZZA CANNE: cm. 71 – Kg 1,380
STROZZATURA 1° CANNA: 6/10 (17,8)
STROZZATURA 2° CANNA: 11/10 (17,3)
CAMERA SCOPPIO: mm. 70
LUNGHEZZA CALCIO: cm. 36,7 (Dx)
PESO: Kg. 3,440
ANNO FABBRICAZIONE: 1968
NOTE PARTICOLARI: Canne monobloc con ramponi paralleli, bindella concava, batteria estraibile, estrattori automatici, monogrillo. Calcio a pistola, asta avvolgente, legni grado 3.
Bascula tartarugata incisa rose and scroll.
Nel 1963 Ennio Mattarelli, tiratore-armaiolo, si recò alla Perazzi – Fabbri , per farsi costruire il fucile che aveva in mente e con il quale vinse l’Oro olimpionico a Tokyo nel ’64 .
Nel 1967, il sapere di entrambi si concretizzò nell’MX8, che divenne il fucile da pedana più desiderato.La doppietta da competizione DC3.
La collaborazione fra i due “tecnici” ha prodotto anche una singolare doppietta che, in pedana, si comporta come un sovrapposto.
I due lunghi ramponi paralleli, ricavati dal pieno del monobloc, si trovano posti ognuno sotto la propria canna. Si riducono, così, le sollecitazioni laterali tipiche del fucile con canne giustapposte e ramponi allineati.
Raddoppia anche la superfice d’appoggio sul perno di rotazione delle canne.
Il trovato di Perazzi e Mattarelli, aggiustato con precisione alla bascula, permette alla doppietta di sopportare il tormento di migliaia di colpi.
La batteria, estraibile a mano, si può sostituire sul campo.
Tanta sostanza è racchiusa in forme ben equilibrate anche alla vista, l’elegante incisione è inconsueta sui campi di tiro.
Benvenuto Sig. Mattarelli
Onorati di avere fra i nostri lettori un competente del suo calibro.
Apportata la correzione al testo e grazie per la cortese puntualizzazione.
Paolo (il colpevole) Piero e Steni.
Sono Ennio Mattarelli, quanto descritto qui sopra non corrisponde alla realtà. Perazzi e Fabbri nel 1964 mi costruirono il fucile delle Olimpiadi di Tokio con cui vinsi l’oro. Il fucile è ancora in mio possesso e non è un MX8. Nel 1967, quando eravamo soci io e Perazzi, ebbi l’idea di costruire l’MX8 che ancora oggi è il fucile più apprezzato del mondo.